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Padri e figli: una relazione di attivazione
Il seguente articolo si pone come obiettivo quello di evidenziare l’importanza della relazione padre-figlio, ponendo l’accento sulle maggiori caratteristiche e sulle differenze che emergono rispetto alla relazione madre-bambino.

Negli ultimi anni è aumentato radicalmente il numero di ricerche svolte sulla relazione che intercorre tra padre e bambino.
Tuttavia, questi studi si basano principalmente sulla letteratura presente riguardo la relazione di attaccamento del bambino alla madre, la quale trova le sue radici nella teoria dell’attaccamento di John Bowlby (1964-1979) che fornisce un modello in grado di spiegare come la personalità di ogni individuo si inizi ad organizzare fin dai primi anni di vita. Bowlby ipotizzava che il legame di attaccamento potesse essere definito come “sicuro” e “insicuro”.
Un attaccamento di tipo sicuro si evidenzia nel momento in cui il bambino riceve dalla figura primaria di accudimento (caregiver) la giusta protezione, cura e sicurezza.
Al contrario, un attaccamento di tipo insicuro è il risultato di un legame instabile tra il bambino e il caregiver, che può anche essere caratterizzato da un'eccessiva dipendenza o dalla paura di essere abbandonati.
Bowlby sviluppa, inoltre, un altro concetto ovvero quello di “base sicura”.
Con questo termine fa riferimento alla figura con cui il bambino instaura il legame di attaccamento, la quale rappresenta un punto di partenza da cui avanzare e allontanarsi per poter esplorare la realtà circostante senza timore ma, allo stesso tempo, rappresenta anche un punto fermo su cui contare e dove poter fare ritorno nel caso in cui si incontrino ostacoli durante l'esplorazione, per ricevere conforto.

Sulla base degli studi condotti da Bowlby, Mary Ainsworth indagò la qualità della relazione madre-bambino attraverso una procedura da lei messa a punto la quale poteva essere effettuata su bambini dai 12 ai 18 mesi, ovvero la Strange Situation Procedure (Ainsworth, Blehar, Waters, &Wall, 1978).
Questo metodo mette madre e bambino davanti a una serie di eventi che diventano piano piano sempre più stressanti e che permettono l'attivazione del sistema di attaccamento.
La procedura si divide in sette episodi, dalla durata di tre minuti ciascuno, all'interno di una stanza non familiare in cui sono presenti giochi idonei all'età del bambino o simili a quelli che ha nella propria casa.
L'osservazione di questa procedura permette di individuare il tipo di attaccamento che lega il bambino alla madre, soprattutto grazie ad alcune fasi in cui avvengono separazioni e ricongiungimenti della coppia.
Vengono evidenziati quattro tipi di attaccamento nella Strange Situation: attaccamento sicuro, attaccamento insicuro-evitante, attaccamento insicuro-ambivalente e attaccamento disorganizzato.

Il contributo paterno all’attaccamento del bambino: la relazione di attivazione

Se precedentemente i padri venivano considerati come una figura di attaccamento ausiliaria e meno influente della madre, successivamente è stato evidenziato come la diretta stimolazione del bambino da parte del padre sia tanto importante quanto lo è l'essere confortati dalla madre.
Infatti, diversi studi più recenti sottolineano come i padri funzionino come una figura di attaccamento che apre il bambino al mondo esterno attraverso l'interazione e come la qualità dell'attaccamento padre-bambino sia strettamente connessa al coinvolgimento nel gioco durante l’infanzia.
Negli ultimi anni, inoltre, è evidenziato come, sia il padre che la madre, influenzano attraverso diverse dinamiche lo sviluppo della personalità del bambino e della sua sfera socio-emozionale, ponendosi entrambi come figure di attaccamento.
In particolar modo, è stata posta l'attenzione sulla responsività e sulla sensibilità paterna rispetto al comportamento dei bambini poiché, l'abilità del padre di riuscire a coinvolgerli in interazioni di gioco, sembra essere strettamente collegata alla capacità del bambino di riuscire a regolare le proprie emozioni, e alla propensione nell'esplorazione finalizzata all'apprendimento di nuove e diverse strategie per poter affrontare le avversità.
Tutte le peculiarità della relazione che intercorre tra padre e bambino sono emerse in modo particolare ed evidente grazie ad una procedura innovativa introdotta negli ultimi anni da Paquette e Bigras (2010), denominata Risky Situation.

 La Risky Situation è una procedura di osservazione, la quale vede come protagonista la coppia padre-bambino, al contrario della precedentemente citata Strange Situation. Ha una durata totale di circa venti minuti, include sempre bambini di età compresa tra i 12 e i 18 mesi e viene svolta in un laboratorio all'interno di un ambiente non familiare al bambino.
Durante la procedura, i bambini vengono direttamente incoraggiati a esplorare la stanza non familiare e vengono posti nella condizione di dover correre dei rischi sia sociali che fisici: i rischi sociali includono la presenza di un estraneo, il quale si mostra particolarmente intrusivo e interattivo con il bambino al cospetto del padre; i rischi fisici, invece, comprendono un grande e colorato set di scale nel mezzo della stanza, le quali appaiono allo stesso tempo pericolose e invitanti. La procedura si divide in sei episodi ognuno della durata di tre minuti.

Questa procedura ha permesso di classificare i bambini secondo tre possibili profili:

  • Attivati: il bambino esplora facilmente e in modo sicuro l'ambiente, rimane cauto e obbediente ai limiti posti dal padre e sale in modo attento le scale. I padri incoraggiano fortemente l'esplorazione mantenendo al sicuro i propri figli stabilendo dei limiti ben definiti. Di conseguenza, i bambini saranno più fiduciosi nei confronti dei loro padri e acquisiranno la capacità di sviluppare sentimenti di autostima e fiducia in sé stessi anche in situazioni non familiari;
  • Sottoattivati: il bambino ha meno interazioni positive, risulta immobile e inibito, non prende mai l'iniziativa per salire autonomamente le scale. Si impegna minimamente nell'esplorazione dell'ambiente mentre presta particolare attenzione a rimanere il più vicino possibile al proprio padre. Questi ultimi tendono a essere particolarmente protettivi inibendo una giusta esplorazione dei vari ambienti circostanti al bambino;
  • Iperattivati: il bambino non mostra alcun segno di esitazione o paura. È costantemente a proprio agio, sale la scala in modo impulsivo senza mostrare la minima attenzione a quello che sta facendo. Risulta spericolato, totalmente disinibito e mostra pochissima o nessuna obbedienza ai limiti che gli vengono posti dal padre. Questi comportamenti derivano da una assenza, totale o in parte, di imposizioni di confini da parte del padre durante l'esplorazione dell'ambiente, che rischia di porre il bambino davanti a dei rischi potenzialmente pericolosi.


 Dunque, la Risky Situation viene proposta come procedura più adatta a fornire una comprensione del rapporto che viene a instaurarsi tra padre e bambino, in quanto in grado di valutare una dimensione di attaccamento differente rispetto a quello che viene a crearsi con la madre, poiché basata sull'attivazione del bambino in relazione alla stimolazione fornite dal genitore.

 Alla luce di quanto illustrato finora si può affermare che, nonostante la ristretta considerazione che inizialmente è stata riservata all’importanza del contributo paterno allo sviluppo del bambino, negli ultimi anni è stata posta una maggiore attenzione sul legame che unisce questa diade, evidenziando come il ruolo che svolgono i padri non sia affatto secondario o di minor rilevanza rispetto a quello svolto dalle madri.
Infatti, è importante anche sottolineare come, nel caso in cui il legame di attaccamento con la figura materna risulti disfunzionale o, per diverse motivazioni, la madre si trovi nelle condizioni di dover venire meno al suo ruolo di caregiver primario, il padre può rivelarsi una figura in grado di manifestare le capacità necessarie per poter funzionare anche come figura di accudimento.
Questo comporta una maggiore protezione per il bambino, in quanto la figura paterna può compensare, per lo meno in parte, le eventuali mancanze derivate dal legame di attaccamento, garantendo comunque una crescita sicura e protetta.

Riferimenti bibliografici

  • Ainsworth, M.D.S., Blehar, M.C., Waters, E., & Wall, S., (1978). Patterns of Attachment: A Psychological Study of the Strange Situation. Hillsdale, NJ: Lawrence Erlbaum. Bowlby, J., (1988). A Secure Base: Clinical Applications of Attachment Theory, Routledge, London.
  • Dumont, C., & Paquette, D. (2013). What about the child’s tie to the father? A new insight into fathering, father-child attachment, children’s socio-emotional development and the activation relationship theory. Early Child Development and Care, 183(3-4), 430-446.
  • Grossmann, K., Grossmann, K.E., Fremmer-Bombik, E., Kindler, H., Scheuerer-Englisch, H., & Zimmermann, P., (2002). The uniqueness of the child-father attachment relationship: fathers’ sensitive and challenging play as a pivotal variable in a 16-year longitudinal study. Social Development, 11:3, 301-337.
  • Paquette, D., & Bigras, M. (2010). The risky situation: a procedure for assessing the father-child activation relationship. Early Child Development and Care, 180:1-2, 33-50.
  • Paquette, D., (2004). Theorizing the father-child relationship: Mechanisms and developmental outcomes. Human Development, 47, 193-219. StGeorge, J.M., Wroe, J.K., & Cashin, M.E., (2018). The concept and measurement of fathers’ stimulating play: a review. Attachment & Human Development, 20:6, 634-658.

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