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Crescere giocando: l’importanza del gioco nello sviluppo socio-emotivo in Età Evolutiva
In questo articolo vedremo come il gioco in età evolutiva rappresenta una componente fondamentale per lo sviluppo integrato del bambino, influenzando molteplici aspetti della crescita, sia a livello individuale che sociale.

Non è “solo un gioco”!

Il gioco è stato ampiamente studiato e riconosciuto per i suoi benefici, ma per comprendere meglio le dinamiche che influenzano il comportamento infantile e il loro adattamento socio-emotivo bisogna differenziarlo in due tipologie: gioco sociale e gioco non sociale.

  • Il gioco sociale include interazioni con i coetanei e favorisce lo sviluppo di competenze socio-emotive, come la cooperazione e la risoluzione dei conflitti e l’empatia. I bambini che si impegnano in questo tipo di gioco sviluppano abilità come la regolazione delle emozioni e la capacità di negoziare ruoli e regole di gioco. Inoltre, gli scambi tra pari aiutano i bambini a comprendere sé stessi attraverso le risposte altrui.
  • Il gioco non sociale, caratterizzato da attività solitarie in presenza di altri potenziali partner di gioco, può essere scelto per diverse ragioni: alcune attività sono più facilmente eseguite da soli, oppure il bambino potrebbe preferire l'autoriflessione o l'autoregolazione.

Aspetti temperamentali come un'elevata emotività negativa possono spingere i bambini verso il gioco non sociale, rendendoli inclini a emozioni come ansia e paura e aumentando la probabilità di essere esclusi dai coetanei. Il gioco non sociale, tuttavia, non rappresenta necessariamente un problema di sviluppo o di socializzazione. In realtà, svolge anch’esso diverse funzioni importanti come lo sviluppo dell’indipendenza, la crescita cognitiva, l’osservazione e l’apprendimento e la regolazione emotiva.

Esistono, inoltre, due tipi di gioco non sociale: gioco parallelo e gioco solitario.

  • Gioco parallelo: due o più bambini giocano vicini ma in modo indipendente, senza interagire direttamente tra loro. Anche se sembra che non ci sia connessione tra i bambini, il gioco parallelo permette loro di osservare e apprendere dai coetanei.
  • Gioco solitario: il bambino gioca da solo, concentrandosi su un'attività senza interazione con altri bambini. Questo tipo di gioco è comune nei bambini molto piccoli, che ancora non possiedono le abilità sociali per interagire con i coetanei.

Il gioco solitario comprende, a sua volta, tre sottotipi: gioco reticente, gioco solitario-attivo e gioco solitario-passivo.

  • Gioco Reticente: caratterizzato dall'osservazione passiva del gioco altrui e da comportamenti privi di scopo, questo tipo di gioco riflette spesso un conflitto interno nel bambino, che desidera giocare con i coetanei ma è frenato dall'ansia sociale. Questo comportamento è associato a timidezza, ansia e problemi internalizzanti. • Gioco Solitario-Attivo: include azioni ripetitive e drammatizzazioni solitarie. Bambini che mostrano questo comportamento possono avere difficoltà di socializzazione a causa di comportamenti immaturi e impulsivi, spesso rifiutati dai coetanei. Questo tipo di gioco è correlato a problemi esternalizzanti e impulsività.
  • Gioco Solitario-Passivo: i bambini che preferiscono questo tipo di gioco possono mostrare un disinteresse per le interazioni sociali pur possedendo buone capacità di regolazione emotiva. Tuttavia, un eccessivo coinvolgimento in questo tipo di gioco può portare a carenze nelle abilità sociali.

E gli adulti come giocano?

Le differenze temperamentali e i comportamenti genitoriali influenzano significativamente le inclinazioni dei bambini verso il gioco sociale o non sociale.
Quindi, genitori e insegnanti svolgono un ruolo cruciale nel supportare e comprendere il gioco non sociale, perciò è importante:

  • Rispettare i Tempi del Bambino: non forzare i bambini a socializzare se preferiscono giocare da soli, ma piuttosto creare un ambiente sicuro e accogliente dove possano scegliere liberamente come giocare.
  • Osservare senza Interferire: gli adulti dovrebbero osservare il gioco non sociale per comprendere meglio gli interessi e le competenze del bambino, intervenendo solo quando necessario per garantire la sicurezza.
  • Incoraggiare varie forme di Gioco: offrire ai bambini diverse opportunità di gioco, sia sociale che non sociale, per favorire uno sviluppo equilibrato.

Il gioco rappresenta, quindi, una complessa interazione di fattori temperamentali, emotivi e ambientali e la comprensione di queste dinamiche è fondamentale per supportare al meglio lo sviluppo socio-emotivo dei bambini, nonché per intervenire efficacemente quando il gioco non sociale diventa un indicatore di problemi più profondi. La ricerca continua in questo campo è essenziale per sviluppare strategie di supporto adeguate a promuovere un sano sviluppo infantile.

 

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