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Oltre la diagnosi. L’impatto emotivo dei disturbi specifici dell’apprendimento sui bambini, adolescenti e genitori
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) nell'età evolutiva costituiscono una sfida complessa che va oltre le difficoltà accademiche, questi disturbi infatti hanno un impatto importante sul benessere emotivo e psicologico dei bambini e degli adolescenti che ne sono affetti, ma anche delle famiglie che devono affrontare le difficoltà dei propri figli e le implicazioni emotive connesse. In questo articolo, esamineremo l’impatto che i DSA hanno sullo sviluppo nell'età evolutiva, sottolineando l'importanza di un approccio integrato capace di cogliere non solo i bisogni emotivi dei giovani con DSA, ma anche delle loro famiglie.

Un po’ di dati…

Nel corso del tempo si è assistito ad un costante e progressivo incremento del numero di diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, in particolare a partire dall’anno 2010, con l’emanazione della Legge 170, è aumentata la consapevolezza riguardo a tale fenomeno.
 All’interno del sistema scolastico si è dunque assistito ad una progressiva crescita del numero di alunni con tali tipologie di disturbi: negli anni scolastici 2019/20 e 2020/21 gli alunni a cui è stato diagnosticato un disturbo d’apprendimento sono stati, rispettivamente, 318.678 e 326.548 alunni, il 5,3% e il 5,4% del numero complessivo dei frequentanti.

Cosa sono i DSA?

Il DSM-5 inserisce il Disturbo Specifico dell’Apprendimento all’interno della più ampia categoria dei Disturbi del Neurosviluppo e descrive i DSA come condizioni neurologiche che influenzano la capacità di un individuo di apprendere in modo efficace, a causa di una significativa difficoltà nell’acquisizione e nell’utilizzo della lettura, scrittura e calcolo, nonostante l'intelligenza generale e le opportunità di apprendimento siano adeguate.
Questi disturbi sono di solito identificati durante l'età scolare, quando diventa evidente che un bambino sta incontrando difficoltà significative nel raggiungere gli standard di apprendimento previsti per la sua età, ma possono non manifestarsi pienamente fino a che la richiesta scolastica supera le limitate capacità dell’individuo.  

 Esistono diversi tipi di DSA:
a) dislessia: contempla compromissioni nell’accuratezza (errori) e nella rapidità di lettura e può comportare anche difficoltà di comprensione e di tipo ortografico, in assenza di diagnosi di Disortografia. Può manifestarsi con l’inversione di lettere e scambio di lettere simmetriche;
b) disgrafia: consiste in una difficoltà significativa e persistente nell’acquisizione delle competenze grafo-motorie di scrittura, difficoltà nel produrre una scrittura a mano leggibile in modo rapido e automatico. La qualità della grafia può anche migliorare temporaneamente, ma a prezzo di notevoli lentezza e dispendio di risorse attentive.
c) disortografia: consiste in un disturbo persistente nell’acquisizione delle competenze ortografiche in scrittura, ovvero la capacità di tradurre le parole della lingua parlata nelle sequenze di lettere corrispondenti della lingua scritta; errori sia nella scrittura spontanea che sotto dettatura; ulteriori compromissioni nella qualità grafica, organizzazione morfo-sintattica della frase, uso della punteggiatura, coesione testuale.
d) discalculia: disturbo persistente nell’acquisizione delle competenze aritmetiche di base, quali: leggere e scrivere numeri; comprendere il significato quantitativo; eseguire calcoli a mente; recuperare automaticamente i risultati delle tabelline o di semplici operazioni, secondarie difficoltà più generali nello svolgimento dei problemi o di algoritmi complessi.

Quale impatto su bambini e ragazzi?

Nonostante i disturbi specifici dell’apprendimento vengano generalmente diagnosticati una volta terminato il normale processo di insegnamento delle abilità di lettura, scrittura e calcolo (terza classe della scuola primaria), talvolta i primi segnali della presenza di un disturbo dell’apprendimento vengono riscontrati, tramite la somministrazione di specifici test in strutture sanitarie, già in età prescolare quando tali disturbi non sono ancora del tutto manifesti e non sono ufficialmente diagnosticabili e riconosciuti.
 I bambini e gli adolescenti con DSA, spesso prima ancora di ricevere la diagnosi, affrontano una serie di sfide emotive legate alle loro difficoltà di apprendimento. La frustrazione che deriva dal non riuscire a portare a termine un compito con lo stesso ritmo e con gli stessi risultati dei coetanei, la vergogna per gli insuccessi e l'insicurezza nell’affrontare le richieste scolastiche possono influenzare negativamente l’autostima e lo sviluppo dell’identità di bambini e ragazzi con diagnosi.

Il percepirsi “diversi” o “meno capaci”
rispetto ai loro coetanei può infatti minare la fiducia che hanno in se stessi e la percezione del proprio valore personale. Diversi studi hanno evidenziato infatti una maggiore incidenza di ansia e depressione tra i giovani con DSA rispetto ai loro coetanei senza tali disturbi. Le pressioni accademiche e sociali possono amplificare questi disturbi emotivi, contribuendo a un senso di isolamento e inadeguatezza e ad un maggior rischio di abbandono scolastico. Il supporto della scuola e della famiglia svolge dunque un ruolo cruciale nel mitigare le implicazioni emotive dei DSA.

Un ambiente di sostegno e comprensione può aiutare i giovani a gestire lo stress associato alle loro difficoltà di apprendimento e a sviluppare strategie di coping efficaci, attraverso l’attivazione di interventi mirati che aiutino bambini e ragazzi con questa diagnosi a trovare strategie di apprendimento personalizzate che favoriscano la motivazione allo studio, l’autonomia, l’autostima e il senso di autoefficacia del bambino.


E i genitori?

Spesso i genitori di bambini e ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) possono sperimentare un senso di negazione o shock quando ricevono la diagnosi di DSA per il loro bambino, possono non comprendere, rifiutare la diagnosi o minimizzare i sintomi, sperando che il problema possa risolversi da solo nel tempo, portando talvolta a un ritardo nell’attivazione di interventi a supporto del bambino.

Le difficoltà possono derivare da una serie di fattori emotivi, sociali e cognitivi:
  • I genitori possono provare senso di colpa e chiedersi se avrebbero potuto accorgersi prima delle difficoltà del bambino e avrebbero potuto fare qualcosa di diverso per aiutarlo;
  • La diagnosi di DSA può suscitare preoccupazioni per il futuro accademico e professionale del bambino;
  • Alcuni genitori temono la stigmatizzazione e che il loro bambino venga emarginato o discriminato a scuola a causa della diagnosi;
  • La sfiducia nel sistema educativo di alcuni genitori porta con sé il timore che il bambino non riceva il supporto e l'assistenza di cui ha bisogno per avere successo a scuola;
  • I genitori potrebbero incontrare difficoltà nell'accesso a servizi e risorse adeguate al loro bambino con DSA, a causa di lunghe liste di attesa per valutazioni diagnostiche, costi finanziari per terapie e trattamenti, e mancanza di supporto sociale ed emotivo.
Queste difficoltà possono variare da famiglia a famiglia e dipendere da una serie di fattori, tra cui la natura e la gravità dei DSA del bambino, le risorse disponibili nella comunità locale e il sostegno sociale e familiare disponibile.

È importante che i genitori ricevano supporto e informazioni appropriate per affrontare queste sfide e sviluppare strategie efficaci per sostenere il loro bambino con DSA.

 In conclusione, le implicazioni emotive dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento nell'età evolutiva sono significative e richiedono un'attenzione particolare da parte dei professionisti della salute mentale e dell'istruzione.

Attraverso un approccio integrato che consideri sia le sfide accademiche che i bisogni emotivi dei giovani con DSA e delle loro famiglie, è possibile promuovere un ambiente di sostegno e favorire lo sviluppo di strategie di adattamento positive, contribuendo così al loro benessere complessivo e al successo nel percorso educativo.      
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