Sono stato ingaggiato da una ditta, con il compito di fare la spalla al direttore già in fabbrica da vari anni, non riuscendo a convincere il titolare di non assumermi, e non volendo che qualcunaltro veda e senta gli affari che a sempre gestito da solo, inizia nei miei confronti uno stalking feroce, in 5 mesi non sono mai riuscito a ragionare almeno un pò con lui, dato che mi copriva con urla, bestemmie, insulti e altro, fino a farmi piangere 2 volte, intralciando il mio lavoro, costruendo errori a carico mio e altro, è riuscito a convincere il titolare a non rinnovarmi il contratto, lasciandomi senza futuro, non è giusto ho lavorato bene, 9 ore, il sabato presenze il 99% del periodo, ci sono testimoni, telecamere, cosa devo fare? in attesa cordiali saluti (s.v.)
Risponde il dr. Giancarlo Salvadori
Gentile signore,
dalle righe che scrive più che situazioni di atti persecutori (stalking) propriamente detti e previsti dall’art. 612 bis del c.p., ravviserei dei comportamenti di mobbing lavorativo o di straining. Al di là delle mere definizioni -che alla fine lasciano il tempo che trovano- le consiglio la lettura del libro “Oltre il mobbing” (autore Harald Ege, Edizioni Franco Angeli), quindi di confidarsi con un legale, magari esperto in diritto civile e del lavoro. Per inciso, con il termine straining si indicano alcune condotte quali: 1) Assegnazioni a funzioni prive di mansioni specifiche, 2)Demansionamento permanente, 3) Isolamento relazionale permanente, 4) Difficoltà/impossibilità permanente a svolgere il lavoro. Tra l’altro, il 21.04.2005, il Tribunale di Bergamo –Giudice Monocratico del Lavoro- ha pronunciato la prima sentenza in tema di straining.